Il centravanti di Sorisole in teoria dovrebbe andare altrove ad accumulare esperienza e minutaggio. Ma se non si sbloccasse il mercato delle riserve…

Tutti a riempirsi la bocca della necessità impellente di trovare un vice, o meglio una controfigura, a Duvan Zapata, quando non potrà farlo Luis Muriel che in realtà è più una spalla per la prima punta. Ma se il ’98 nigeriano Victor Osimhen (Charleroi) costicchia (15 milioni) e il Napoli vede Roberto Inglese proprio come contropartita tecnica per arrivare al bomber dell’Atalanta, blindato da Gian Piero Gasperini e dai 60 milioni che servono per averlo, forse la risposta al quesito può essere trovata senza allontanarsi da casa. Sempre che per Roberto Piccoli, in società, non prevalgano le solite idee sul giovane prospetto da parcheggiare magari in serie B per fargli fare esperienza e minuti. Perché le 2 comparsate, sommate alle 11 panchine in campionato e alle 3 in Coppa Italia dalle semifinali in su, non possono certo bastare.

STAGIONE MONSTRE. Il centrattacco di Sorisole, stazza, piedi e testa per fare il cambio a Duvan, finora in realtà ci ha giocato a fianco in un’occasione, nel pieno di una stagione chiusa con 26 partite e 16 palloni nel sacco con la maglia della Primavera di Massimo Brambilla laureatasi campione d’Italia. La chance buona per poter dire di aver lasciato una traccia in prima squadra, perché il 29 aprile scorso, a oggi l’ultima partita nerazzurra allo stadio di Bergamo, contro l’Udinese, nell’azione del rigore di Sandro su Andrea Masiello poi trasformato da Marten de Roon per sbloccarla nel finale c’era anche lui, in combutta col difensore viareggino.

TEMPO PIENO. Un intero tempo giocato, nella rivoluzione della ripresa del tecnico di Grugliasco, che per inserire le forze fresche del valbrembanino al posto di Gianluca Mancini arretrò l’olandese in difesa per 32 giri di lancetta, il necessario per rimettere i ruoli a posto con Berat Djimsiti subentrato a Remo Freuler. Poco dopo, l’episodio decisivo, con penalty infilato al minuto 82, a un tris dal raddoppio di Mario Pasalic. Per merito, stavolta, proprio di Zapata, autore dell’assist all’indietro per il sinistro sporco del croato.

DALL’ESORDIO ALLE SPERANZE. Piccoli, che da martedì 2 a lunedì 8 luglio (l’indomani la lista definitiva dei convocati) insieme al portiere Marco Carnesecchi è impegnato a Coverciano nel raduno dell’Under 19 del ct Carmine Nunziata in vista degli Europei in Armenia (dal 14 al 27, Portogallo, Spagna e padroni di casa nel girone), aveva conosciuto l’esordio in serie A due settimane prima, nel primo di tre posticipi del lunedì, sempre sotto la Maresana, nello 0-0 contro l’Empoli. A 2′ dal 90′ l’ingresso in campo per il Papu Gomez, mentre Musa Barrow aveva sostituito il centravanti titolare. Quello che lui aspira a essere in futuro. Per adesso, la data del 15 aprile resta impressa nella mente come motivo di speranza. Nonostante la ciabattata nel finale e basta, in una partita stregata, con il viola in prestito Bartlomiej Dragowski a parare le mosche. L’inizio della vicenda al piano di sopra di Roberto Piccoli, nato a Bergamo il 27 gennaio 2001, vicecampione d’Italia Under 17 a Ravenna nel 2018 e per adesso, almeno fino al ritiro a Clusone, con un piede ancora nel calcio dei grandi.