La Fiorentina parte forte, l’Atalanta risponde subito dopo: una partita non adatta ai deboli di cuore, ma alla fine a trionfare sono i nerazzurri

Gollini 7: può fare poco su Muriel, quando gli si presenta tutto solo dopo pochi minuti. Poi viene graziato da Chiesa. Provvidenziale al minuto 12 quando annulla Veretout, tenendo in piedi l’Atalanta. Ancor più decisivo quando alza un muro davanti Benassi, all’inizio della ripresa.

Palomino 6: Chiesa non è certamente un cliente semplice, ma quando riesce a bloccarlo viene applaudito con gran calore dal pubblico presente.

Djimsiti 6,5: legge non proprio bene l’azione di contropiede viola, quando Chiesa manda Muriel a tu per tu con Gollini. Poi non sbaglia praticamente nulla nel primo tempo.

Masiello 6: si perde Muriel in occasione della rete ospite, insieme a Djimsiti. Cresce col passare dei minuti e non disdegna l’azione offensiva, da una sua iniziativa nasce una pericolosa occasione che Zapata non riesce a concretizzare.

Castagne 7: serve un cioccolatino che vuole essere solo scartato, a Gosens, a pochi minuti dall’intervallo. Deciso a chiudere su Muriel al 10′ della ripresa, sugli sviluppi di un contropiede viola.

De Roon 6,5: lavoro sporco come pochi, il suo. Un autentico mastino, se l’Atalanta riesce ad aumentare il fascio d’azione dalla metà campo in avanti è anche grazie al suo apporto.

Freuler 6: dialoga spesso col Papu, recuperando palla e creando possibili insidie per i viola. Ma quando può, tenta l’incursione centrale per aumentare la pressione in area di rigore. Lo smalto però non è dei migliori, la sua gara termina dopo dieci minuti nel secondo tempo. (57′ Pasalic 6: ha un buon pallone a pochi minuti dall’ingresso, conclusione potente ma troppo centrale.)

Gosens 6: si perde Chiesa nei minuti iniziali, e l’attaccante viola sfiora il raddoppio. Poi è lui a sfiorarlo al 38′ su assist di Castagne, ma da pochi passi non riesce a superare Lafont. Prende un giallo evitabile ad un quarto d’ora dalla fine. (92′ Pessina 6: pochi minuti per lui, ma stasera tutti meritano la sufficienza. Anche i magazzinieri)

Gomez 7,5: è lui a procurarsi il rigore al 13′, Ceccherini lo stende in area. Dopo il pareggio prende coraggio, come il resto della squadra, e vuole mettersi in proprio. Anche all’inizio della ripresa, quando un super Lafont gli dice di no. Tutt’altro che super, invece, il portiere ospite quando gli regala il vantaggio.

Ilicic 8: è lui ad iniziare l’azione che porta al penalty dell’uno a uno, è lui a realizzarlo. La rete lo sblocca mentalmente, comincia a danzare sul pallone ed incantare il pubblico presente. Ha la palla del vantaggio a pochi secondi dal riposo, ma manda a lato. Poi è lui che serve Gomez, quando gli orobici passano in vantaggio. Fa tremare tutti quando esce dolorante, standing ovation per lui. (85′ Mancini 6: vedi Pessina)

Zapata 6: da un suo pallone perso a metà campo nasce l’azione del vantaggio ospite. Poi prova a suonare la carica, basta la sua presenza per spaventare i difensori della Fiorentina: gli basta una palla sporca al 15′ del secondo tempo per fare gridare al gol i tifosi. Poi a pochi minuti dal termine ha la palla del definitivo ko, ma perde l’attimo migliore davanti Lafont.

Gasperini 7: si indiavola dopo la rete subita, continua a richiamare i suoi anche dopo il pareggio. Comincia a smollare un po’ di tensione nei minuti di recupero e si lascia andare all’entusiasmo dei tifosi.