L’attaccante colombiano colpisce ancora: contro le sue vecchie squadre dà il meglio di sé e segna, senza mai esultare
Esultano gli atalantini e si rammaricano, in vista del 25 aprile, che il colombiano non sia stato in precedenza un attaccante della Fiorentina. Quando il panterone nerazzurro affronta una sua ex, l’istinto dell’attaccante prevale su tutto e la rete ospite si gonfia. Che poi, con ventun reti in trentadue presenze in A, viene da chiedersi come abbia fatto Zapata a non segnare nelle altre undici, quasi tutte le prime partite stagionali, dato che il primo gol è arrivato all’undicesima giornata contro il Bologna.
TRIS A UDINE. Quando la squadra si è sbloccata e ha iniziato a fare bene, Duvàn ha fatto altrettanto col suo tacchetto. Detto ciò, la statistica con le ex gli sorride: sei reti contro le sue grandi squadre del passato e l’Udinese ancora l’ha affrontata all’andata. Il 29 aprile promette bene alla Dea, dato che Duvàn ne aveva messe in saccoccia ai bianconeri ben tre. Più parsimonioso con l’unica rete alla Samp e una a testa contro i partenopei. Senza contare l’assist messo sui piedi di Pasalic, che pesa tanto quanto un gol.