Il legale del capo storico della Curva Nord atalantina spiega a Tuttosport perché Galimberti dovrebbe essere di nuovo sugli spalti dopo un quarto di secolo: “Episodio archiviato dal Tribunale”
“Claudio Galimberti ha commesso errori vivendo per l’Atalanta, ma li ha sempre ammessi e ha pagato: il Daspo in corso è legato a un avvenimento di 4 anni fa archiviato dal Tribunale”. L’avvocato Federico Riva, il Bocia e la famosa testa di porchetta ai tornelli pre Atalanta-Sassuolo (12 aprile 2015) per sbeffeggiare vicequestore e agenti: Tuttosport stamani percorre la strada della difesa dalle sue colonne per perorare la causa del capo storico della Curva Nord, a favore del quale sabato 13 aprile c’è la marcia dei tifosi dalla Malpensata fino in centro (dalle 16.30).
QUARTO DI SECOLO. “Stiamo parlando di un uomo di 45 anni che da 25 è fuori dagli stadi, in un Paese dove i Capi di Stato danno la grazia a terroristi e assassini – ha spiegato il legale -. L’11 aprile c’è stato il nostro ricorso al Consiglio di Stato, ci sono tutti gli elementi perché vada a finire bene. Dopo 30 processi ha subìto 4 condanne e sempre un Daspo”.
ALLE ORIGINI DEL PENULTIMO. Secondo Riva, Galimberti sarebbe dovuto tornare allo stadio già 5 anni or sono: “Aveva un Daspo in scadenza il 5 ottobre 2014, poi gli è stato applicato l’articolo 9 – chiude -. Decisiva una sentenza del Tribunale di Pordenone annullata dalla Corte d’Appello di Trieste: senza notifiche, non potemmo fare ricorso. La manifestazione di domani è per sensibilizzare tutti sui diritti negati a tavolino a un essere umano”.
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Speriamo in bene ma soprattutto che non si attacchino ad altre stronzate x non farlo rientrare
Se rientra bisogna raddoppiare la curva per quella partita.