Bomber nerazzurro e società alla caccia del primato. Per il colombiano c’è da battere Inzaghi, per tutti i 66 gol di 69 anni fa con le due mezze ali danesi…
Lo ricorda Sport Affairs, sul suo profilo Instagram, proprio all’indomani del poker sporco al Bologna. Stagione 1949-1950, quando il calcio era una delle poche consolazioni del secondo dopoguerra della ricostruzione. Non che nemmeno a Bergamo si vivesse nell’oro, ma in compenso nell’attuale stadio l’Atalanta faceva già i fuochi d’artificio. Nella porta altrui, s’intende: in quell’annata agonistica, condotta dalla panchina dall’ex gloria juventina, il fiumano Giovanni “Nini” Varglien, si materializzò il record societario di reti segnate, con 66. Oggi, a otto giornate dalla fine, la squadra di Gian Piero Gasperini, miglior attacco del campionato con 64, è a soli due palloni nel sacco dall’eguagliarlo.
LA SQUADRA DEI DANESI. Al centro della difesa, che giocava col metodo e quindi schierava in linea due terzini a il centrale, Bertil Nordahl, fratello maggiore del milanista Gunnar (il Pompierone, superbomber dell’epoca), ma il trio scandinavo di stranieri volava altissimo sulle ali delle mezze ali danesi. Non a caso i due giocatori che segnarono di più: 18 il capocannoniere nerazzurro Karl Hansen, poi passato alla Juventus; 17 per Jørgen Leschly Sørensen, detto Pastur per una certa edonistica trasandatezza (barba di qualche giorno, capelli spettinati e bevute, oltre al resto). Terzo marcatore l’ala sinistra genovese Emilio Caprile, pure lui destinato al bianconero: 14. Peccato che tra Bepi Casari e Peppino Albani i gol presi furono 60: comunque un buon ottavo posto a quota 40.
ZAPATA A CACCIA DI INZAGHI. Un refrain udito molto spesso, ma Duvan Zapata con la sua quota 20 nel solo campionato può decisamente puntare ai 24 di Filippo Inzaghi, ottenuti da capocannoniere della massima serie (unico nella storia atalantina) sotto Emiliano Mondonico nel 1996-1997. Globalmente è già a 25 in un solo giro di corsa, come Superpippo. E se i 66 nel sacco nemico, all’epoca, non fecero troppo scalpore, visto che il Milan secondo (dietro la Juve) ne mise ben 118 (il record appartiene al Torino, 1947-1948: 125, campionato a 21 squadre), stavolta si può scrivere la storia due volte: battere se stessi e chiudere col primato davanti alla Madama targata Cristiano Ronaldo.
