Gasperini l’ha riscoperto a Parma, dove è stato l’arma tattica per cambiare posizione in meglio a Castagne. Per la volata c’è anche lui
Non chiamatelo più l’oggetto misterioso dell’Atalanta. Secondo Il Giorno in edicola oggi, l’elogio di Arkadiusz Reca per suo contributo a Parma da cambio in corsa, direttamente dalle parole dell’allenatore Gian Piero Gasperini, ha un significato preciso: per il rush finale alla conquista di un posto al sole in Europa c’è anche l’esterno sinistro polacco.
FORZE FRESCHE. Il quotidiano lombardo mette l’accento sulla parte di prepartita in cui il tecnico nerazzurro ha evidenziato la necessità dell’apporto di tutti, anche di quelli che finora hanno avuto meno spazio. Del resto lo slavo, subentrato ad Andrea Masiello (visibilmente affaticato) al 18′ della ripresa al “Tardini”, ha consentito a Timothy Castagne di virare a destra (con sequela di Hans Hateboer a terzo dietro) dove ha potuto smazzare l’assist del sorpasso a Duvan Zapata.
BARRIERA LINGUISTICA. Reca, nazionale del suo Paese e recentemente autore dell’assist a Robert Lewandowski per la zuccata-apripista nelle qualificazioni europee contro la Lituania (24 marzo), ha passato metà stagione a imparare la lingua italiana. L’unico vero ostacolo per l’inserimento nel gruppo a pieno titolo, dopo aver comunque esordito nel ritorno dei preliminari di Europa League con l’Hapoel Haifa a Reggio Emilia.
CINQUINA A REFERTO. Col part time ducale, il ’95 mancino che sa spingere ed accelerare ma deve migliorare in contenimento, fondamentale in cui comunque domenica scorsa se l’è cavata bene, ha toccato quota 5 nelle presenze 2018-2019. A Frosinone (scampoli per Djimsiti), col Torino (per Castagne) e con la Fiorentina nella semifinale d’andata di Coppa Italia (per il bomber colombiano) le altre.
