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Auguri a Donati, dall’Atalanta alla Scozia

38 primavere per il duttile friulano, nato a centrocampo e riscopertosi perno difensivo a Palermo con Gasperini. Tra panchina nel vivaio e commento a DAZN

Agli esordi dovette infilarsi tra due mostri sacri come Fabio Gallo e Ljubisa Dundjerski. Al suo ritorno, coppia fissa lì in mezzo con Giulio Migliaccio in un centrocampo più solido del granito. Una promozione e una permanenza in A a cavallo dei due secoli agli ordini di Giovanni Vavassori, grande levatrice di baby promesse a pelo d’erba, e un’altra comoda salvezza con Stefano Colantuono da prestito milanista nel 2006-2007. Ci sono racchiuse tutte le 92 presenze condite da 5 reti di Massimo Donati con la prima squadra dell’Atalanta. Porzione minoritaria di una lunga carriera da girovago, per il friulano di Sedegliano (Udine; nato a San Vito al Tagliamento, Pordenone, come Bryan Cristante) che oggi compie 38 anni. Ma certamente oggetto di nostalgia dell’interessato e dei tifosi.

UN FRIULANO A ZINGONIA. Strappato diciassettenne alle giovanili del Donatello di Udine, suo terzo vivaio su quattro dopo il Sedegliano e l’Ancona Udine, il lungo e regolarissimo Donati finisce dritto a Zingonia debuttando al piano di sopra nella squadra dei gemelli Zenoni, di Bellini e del Doni prima maniera. In B, il 29 agosto ’99 a Cosenza (1-0), alla prima giornata. In A, il primo ottobre 2000, 2-2 casalingo con la Lazio. In maglia nerazzurra, punite 3 squadre in campionato e 2 in Coppa Italia: Fermana, Brescia e Livorno; Reggina e Sassuolo. Il gol non era il suo pallino, anche se 31 in 520 match nei club da professionista non sono pochi per uno che aveva attitudini più difensive.

LO ZINGARO DEL PALLONE. Acquistato dal Milan nell’estate 2001, passa in prestito a Parma, Torino (doppietta nel 2-2 a Bergamo senza esultare, provocando le ire di Massimo Taibi), Sampdoria, Messina (due salvezze dal 2004 al 2006, Bortolo Mutti in panchina, nel finale rimpiazzato da Giampiero Ventura) e appunto Atalanta, prima di finire al Celtic nel 2007. Il tempo di vincere titolo e Coppa di Lega (2008, 2009) e rieccolo in Italia, al Bari, al Palermo (2012-2013) con Gian Piero Gasperini che lo imposta da perno della difesa, all’Hellas Verona dell’altro ex di turno Andrea Mandorlini con cui darà il terzo dispiacere della sua vita (tra i galletti il primo) alla Dea. Ancora un biennio al Bari e quindi il ritorno in Scozia con Hamilton Academical, di cui diverrà nel gennaio 2018 l’allenatore dell’Under 15 prima di vincere la Championship tornando in campo col St. Mirren. Da lì, appese le scarpe al chiodo a quota 37, il ruolo di commentatore a DAZN. Tanti auguri.

 

 

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5 anni fa

Tantissimi auguri

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5 anni fa
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5 anni fa

Auguri?

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5 anni fa

Auguri Massimo

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5 anni fa

Ciao auguri

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