Due schieramenti per ciascuna e sostanziale equilibrio nelle cifre della domenica a Marassi. Ma i nerazzurri hanno tirato di più
Rombo corretto in 4-2-3-1 al cospetto del solito 3-4-1-2 virato a 5-4-1 per difendere il 2-1 finale. Nella guerra dei moduli Sampdoria e Atalanta hanno pareggiato a quota due, e pur nel sostanziale equilibrio di tiri in porta – 6 a 6 – e possesso palla (50-50) i nerazzurri – scrive oggi L’Eco di Bergamo – hanno aperto più brecce nel muro altrui: 13 tiri totali contro 11.
DEA, CHE PRECISIONE! La percentuale più alta nei passaggi riusciti dà nondimeno l’idea della superiorità atalantina in fase di costruzione del gioco: 81 a 73. Molto più alto anche il numero totale di passaggi, 347 a 291 sempre per la squadra allenata da Gian Piero Gasperini.
I DUELLI. Ilicic ha puntato Murru sul fronte offensivo destro e Zapata ha fatto lo stesso con Sala, l’altro terzino blucerchiato, con Gomez a evitare il pressing di Ekdal, mentre le coppie in mediana de Roon-Linetty e Freuler-Praet si sono spesso scomposte per l’attitudine degli interni di Marco Giampaolo ad allargarsi nel tentativo di chiudere le corsie.
LA GUERRA TATTICA. Il risultato è aver consegnato Saponara, molto basso in fase di non possesso, alle grinfie dello svizzero e dell’olandese. Mancini e Masiello si sono occupati di Quagliarella e Gabbiadini, mentre Djimsiti aveva la licenza di uscire sul trequartista. Un ruolo triplicato alle soglie del 40′ della ripresa, con Defrel a rimpiazzare Linetty mettendosi in linea con Gabbiadini e Ramirez dietro il capocannoniere della A: di là, Castagne per Ilicic e Palomino per Gosens per una retroguardia a cinque.