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Mancini a Dazn: “Non mi piace avere un’esultanza, da piccolo ero interista…”

Gianluca Mancini è stato intervistato in esclusiva da Dazn in vista della super-sfida di sabato

DAZN cerca di preparare al meglio la sfida di sabato sera tra Atalanta e Milan, trasmessa proprio dal servizio a pagamento di streaming online di proprietà del Perform Group. Tra i contenuti multimediali offerti ai tifosi nell’immediata vigilia spicca un’intervista esclusiva con Gianluca Mancini, una delle sorprese della stagione nerazzurra.

L’intervista parte con un anneddotto curioso, legato all’omonimia con l’attuale ct della Nazionale maggiore: “Tantissime volte mi hanno chiesto se ero imparentato con il mister, anche Ilicic ai tempi della Fiorentina. Dicevo che se ero il figlio di Roberto avrei potuto fare altro invece che il calciatore.. Tra l’altro mi chiamano tutti Mancio, anche la mia compagna a casa”.

La stagione del ragazzo di Montopoli in Val d’Arno è sempre più all’insegna del gol, che: “E’ una dote naturale, la miglioro. Anche a livello giovanile segnavo, se c’è una punizione io vado in area, tanto“Non voglio avere una mia esultanza, se segno faccio delle cose. A volte anche brutte, come a Frosinone. La più bella è stata contro l’Inter, quando ho scavalcato e sono andato verso i nostri tifosi. Negli inserimenti bisogna essere bravi, trovare il momento giusto”.

Gol per cui preferisce non avere un rito di festeggiamento preciso: “Non voglio avere una mia esultanza, se segno faccio delle cose. A volte anche brutte, come a Frosinone. La più bella è stata contro l’Inter, quando ho scavalcato e sono andato verso i nostri tifosi. Negli inserimenti bisogna essere bravi, trovare il momento giusto”.

Da migliorare c’è sempre, su tanti aspetti. Quali? “A volte non penso, penso solo ad andare in avanti senza lettura del gioco. A volte sono troppo aggressivo, il mister mi riprende perchè dice che nello sprint ho qualche possibilità in più. Devo farlo in maniera seria”.

Il Mancio racconta poi l’emozione della chiamata nell’Italia dei grandi nell’amichevole contro gli USA a Genk: “Ero un po’ infortunato, Di Biagio mi disse che c’era la possibilità di andare su con i grandi. Alla fine il dolore è sparito, ho subito chiamato la mia fidanzata. Ero molto emozionato, come se fosse stato il primo giorno di scuola. Chiellini , di cui conoscevo bene il fratello, mi ha abbracciato e fatto i complimenti, siamo toscani entrambi”.

Il nerazzurro era nel sangue sin da piccolo, perchè: “Ho una famiglia di interisti, avevo il poster di Materazzi. Mi piaceva Ronaldo, mio padre adorava Vieri quindi avevo anche il suo poster. Il mio sogno era quello di giocare in Serie A, non nell’Inter però. Non penso a finire un giorno a Milano, anche perchè l’Atalanta è una società forte, la paragono tranquillamente con l’Inter. E’ un sogno essere qui”.

I test della Serie A propongono ogni domenica attaccanti molto duri da marcare: “Contro Insigne Mertens è stata veramente dura, vanno dentro, incontro, girano. E’ stata una bella partita. Piatek sta facendo grandi cose, ha dimostrato di segnare anche con il Milan. Speriamo che non segni contro di noi, magari qualche pedatina ci scappa… Duvan? Dura tenerlo, con quel fisico, in velocità”

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5 anni fa

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