Nelle precedenti due stagioni la sfida coi rossoneri sotto la Maresana ha sempre rappresentato la certezza del traguardo della qualificazione
L’anticipo serale del sabato in casa col Milan? Uno scontro ad armi pari, che nelle precedenti due stagioni ha significato per l’Atalanta il raggiungimento matematico della certezza della qualificazione all’Europa League. Quella che una volta era la classifica sfida Davide contro Golia, argomenta oggi L’Eco di Bergamo, è sempre più diventato un duello tra dirette concorrenti in classifica.
LA REGOLA DAL 2016. Dalla prima annata piena di Gian Piero Gasperini sulla panchina nerazzurra, Atalanta-Milan è di fatto uno spareggio per l’Europa. Anche perché nei due anni precedenti è caduto alla terzultima e alla penultima giornata. Il giorno è sempre lo stesso, il 13 maggio; 2017 e 2018 gli anni solari.
2017-2018. Due anni fa bastava un punto per qualificarsi e fu il primo di due 1-1, botta e risposta Deulofeu-Conti coi rossoneri a meno 6 in classifica, contro il più 1 odierno che salvaguarda di un nulla il quarto posto. Le certezze vere, ovvero il salto dei preliminari, a Empoli la settimana dopo. Nel 2018, stessa situazione di adesso, anche se mancava un solo turno e non 14 alla fine del campionato: Masiello nel recupero risponde all’ex Kessie. L’aritmetica mancava, ma la Fiorentina non riuscì a sovvertirla. Peccato per il ko di Cagliari e il settimo posto.
CROCEVIA TRA EX. Kessie, Conti e Caldara, titolarissimi dell’Atalanta del Gasp prima edizione, non sono più un trio da primo minuto: di titolare c’è soltanto l’ivoriano. Bonaventura e Montolivo sono out, mentre i bergamaschi contano su Pasalic. Duvan Zapata, infine, non avrà contro suo cugino Cristian, anche lui fermo ai box per infortunio.