La storica voce del Milan spiega come sono i cambiati i rossoneri con gli innesti di Piatek e Paqueta e prova ad analizzare la sfida di sabato
Mancano ormai 48 ore al fischio d’inizio di Atalanta-Milan, big match del prossimo turno di campionato che vedrà opposte rispettivamente quinta e quarta forza delle Serie A, divise solamente da un punto. E a parlarci della grande sfida, la storica voce milanista Carlo Pellegatti si è concessa in esclusiva a CalcioAtalanta.it.
Pellegatti, Atalanta-Milan può essere definito uno scontro Champions League?
“No per il semplice motivo che il campionato non si chiuderà fra una o due giornate. All’appello ne mancano ancora moltissime: se dovesse andar male a una delle due, o si concludesse in parità, entrambe rischierebbero il sorpasso di Lazio e Roma, ma rimarrebbero ancora tutte lì vicine e con l’occasione di controsorpassare le romane già nella giornata successiva quando il Milan affronterà l’Empoli e l’Atalanta andrà a Torino. A mio avviso rimane comunque un duello importante più sul piano psicologico che su quello della classifica”.
Quanto è cambiato il Milan con gli inserimenti di Piatek e Paqueta?
“E’ andata ad aggiungersi della qualità. In una squadra già ben organizzata da Gattuso sono arrivati due giocatori importanti: Piatek ha dimostrato di essere vivo e determinato, caratteristiche che mancavano a Higuain, mentre Paqueta ha portato quella qualità venuta a mancare con l’infortunio di Bonaventura”.
Che partita si aspetta?
“Prevedo una gara attenta su ambo i fronti. I nerazzurri si ricordano ancora lo 0-3 dopo i primi quaranta minuti con la Roma e sa di essere andata in svantaggio nei minuti iniziali delle ultime uscite. Il Milan invece sa benissimo che va a giocare su un campo difficile contro una squadra che, quanto esibisce prove come quella contro l’Inter, rende la vita difficile a tutti”.
Infine secondo lei l’Atalanta è ormai una realtà consolidata o passeggera?
“Penso che ormai sia una realtà assodata. Con tutto il bene che posso volere a Gian Piero Gasperini e a tutti i giocatori, credo che la differenza la faccia la società. In questo senso a Bergamo c’è la famiglia Percassi che lavora con strategie da intenditori. Allenatori e giocatori passano, ma sono convinto che la famiglia Percassi sia una garanzia per Bergamo e l’Atalanta”.
Paolino suca minchia tè è tutti i bergamaschi di merda città di merda fogne dell’Italia intera merde lerci comunisti di merde boia chi molla.
Buffone
Ma va a caga sumiot
Pelegatto che spende parole per altre società sportive che non siano rosso nere???io direi che la fine del mondo è imminente.
E qua …si grattano anche i gatti neri