L’ennesimo dato statistico che mostra quanto l’Atalanta sappia trasformarsi e adattarsi all’avversario, senza però snaturare il proprio essere
Così vale di più. Chi pensava che quella contro il Cagliari fosse una partita semplice si sbagliava di grosso. La squadra di Maran ha giocato una partita all’antica: tutti dietro, pronti a ripartire con i lanci lunghi. L’Atalanta ha sofferto, ma allo stesso tempo ha saputo vincere da grande squadra.
Questa volta in avanti non c’erano spazi, per aprire la difesa rossoblù serviva qualcosa di diverso: tanto giro palla. Sinistra, destra. Poi di nuovo sinistra, come in occasione del gol di Hateboer: palla che – dopo una decina di passaggi – arriva al belga. Controllo, cross perfetto e colpo di testa del numero 33 nerazzurro.
Tutto questo confermato anche dai numeri: Toloi (74), Palomino (67) e Djimsiti (63) sono i tre giocatori che in tutta la partita hanno effettuato più passaggi. Il totale per l’Atalanta è 635, contro i 418 del Cagliari. Ma soprattutto colpisce la percentuale di questi (87) arrivati a destinazione.
L’ennesimo dato statistico che mostra quanto la squadra di Gasperini sappia trasformarsi e adattarsi all’avversario, senza però snaturare il proprio essere. Undici ragazzi che non hanno paura di niente e di nessuno, pronti a colpire il punto debole di chi si trova di fronte. È successo tre volte in una settimana, contro Roma, Juventus e Cagliari. Tre partite totalmente diverse, ma non può essere solo un caso.
