Valgono il doppio, e alcuni molto ma molto di più, i titolari della Dea rispetto a quando sono atterrati a Bergamo: merito del club e dei suoi maestri
Prestito biennale a 12 milioni di euro, riscattato per atri 14, diciassette gol nelle ultime dieci partite. I numeri di Zapata un tempo avevano fatto rabbrividire i nerazzurri perché prima del 4 novembre di reti il colombiano ne aveva segnate solo due e le cifre spese dalla società – l’acquisto più caro di sempre della storia nerazzurra -sembravano un buco nell’acqua.
PREZZI SUPER. Quanto vale adesso Duvan Zapata? Almeno tra i 40 e i 45 milioni, come analizza La Gazzetta dello Sport in edicola oggi. Ma non è l’unica cifra schizzata alle stelle negli anni grazie ai campioni sbocciati all’Atalanta sotto l’egida di Percassi e Gasperini. Per esempio, Rafael Toloi con il Napoli nel 2015 valeva 5,5 milioni: oggi il suo valore in difesa è salito intorno ai 13 milioni. Altra pedina titolare nelle retrovie, altra impennata: Palomino è raddoppiato, passando dai 4 milioni con cui giunse dal Ludogorec agli 8 offerti dal Boca. Otto milioni anche per Djimsiti e ben venticinque per Mancini.
PLUSVALENZE. E di queste plusvalenze ne sa qualcosa il Luzern: ‘solo’ 800 mila euro nelle loro casse quando Freuler fece il salto all’Atalanta, peccato che oggi lo svizzero valga almeno venti milioni. Venti, esattamente come il prezzo di Hateboer, prima stimato appena duecento mila euro. Che dire, la miniera d’oro della Dea non finisce mai di stupire. E siamo solo all’inizio del ritorno dopo un mercato invernale che vale, sempre secondo La Gazzetta dello Sport, la ‘sufficienza’.