Aria di festa e trionfo a partire dalla vigilia, ma atmosfera e coreografie allo stadio della magica serata di coppa hanno fatto il resto
La carica dei 18.438. Tra coreografie, incitamenti, tre urli che squarciano la notte a ogni pallone insaccato nella rete della Juventus e tutta Bergamo che “Mangia polenta, beve vino e respira Atalanta”. All’indomani del trionfale quarto casalingo dell’Atalanta in Coppa Italia, Tuttosport sceglie lo striscione esposto già lunedì a Scanzorosciate a titolo di esempio dell’atmosfera incredibile vissuta ai piedi della Maresana in un mercoledì da leoni.
IL DODICESIMO IN CAMPO. Pubblico formato dodicesimo uomo, insomma, senza sbracare nel tifo contro. Al netto dei rituali fischi, ci mancherebbe. Il quotidiano sportivo torinese sottolinea l’unione d’intenti fra ambiente e squadra con il conseguente effetto trascinamento. Sono bastate coreografie da stadio semplici: fogli d’alluminio a evidenziare la parole Dea in Curva Sud Morosini, proprio dirimpetto ai sostenitori ospiti, bandierone nerazzurro e fuochi d’artificio in Curva Nord Pisani.
RICOMINCIO DA TRE. Gli aficionados atalantini, nel giro di tre giorni, hanno accompagnato gli uomini di Gian Piero Gasperini da un tris all’altro. Quello per rimontare la Roma in campionato fino all’insperato pareggio e quello di ieri per entrare dritti nel treno della storia. Battendo i padroni d’Italia con le stesse proporzioni di Real Madrid e Barcellona nell’era Allegri.