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La nuova vita di Bonacina: lontano da Bergamo, ma in testa alla classifica….

Valter Bonacina è oggi allenatore della Lazio Primavera, con cui guida la classifica del suo campionato….

Valter Bonacina ha cambiato vita. Non mestiere, perchè sin da quando si ritirò dal calcio giocato il suo destino è sempre stato legato alla panchina. Non abita però più a Bergamo, ma a Roma, dove il lavoro lo ha portato.

Dallo scorso febbraio, infatti, il tecnico di Cenate Sotto siede sulla panchina della Primavera della Lazio, a cui non ha evitato la retrocessione nella “Serie B” della categoria. Nello scorso maggio, infatti, l’Under 19 biancoceleste era retrocessa nel Campionato Primavera 2, una delle novità portate in dote dalla riforma dei campionati giovanili di ormai tre anni fa.
Il tutto dopo che, per alcuni mesi, Bonacina era rimasto appiedato dopo la mancata conferma in nerazzurro, con la società che aveva preferito puntare, nell’estate del 2017, su Massimo Brambilla, ex tecnico dell’Under 17 bergamasca.

Nonostante il cambiamento- in negativo- di categoria maturato sotto il suo interregno, la dirigenza della Lazio, tuttavia, ha scelto di riconfermare ugualmente Bonacina, nonostante i risultati non positivi. L’ex mediano, tra le altre, anche dei rivali giallorossi era, nelle intenzioni di Tare e Lotito, l’uomo giusto per far ripartire il progetto della massima formazione giovanile delle Aquile.

L’intenzione sembra, in tal senso, essere stata vincente. La Lazio è infatti in testa al proprio girone, con 7 vittorie conquistate nelle 11 gare di campionato finora disputate. In una rosa con moltissimi stranieri (più di metà) Valter sta provando a dar fiducia anche a tanti ragazzi che militano da anni tra le fila della Lazio, magari appartenenti all’annata 2001. Su tutti spiccano l’attaccante Scaffidi ed il difensore Nicolò Armini, grande promessa biancoceleste e già esordiente in Europa League tra i grandi nella passata stagione.

Manca ancora metà stagione, ma se è vero che chi comincia è a metà dell’opera….. Molti tifosi dell’Atalanta, nel frattempo, continueranno a tifare per lui, che tra allenatore e giocatore ha passato ben 18 anni con la maglia nerazzurra cucita sul petto.

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