Per la Dea è un girone d’andata altalenante. Il rischio è quello di accontentarsi sotto l’albero. Ma per Natale i nerazzurri hanno richiesto il dono giusto
Un rendimento da media classifica e la presenza assidua nelle posizioni che contano. Accontentarsi? Sarebbe l’errore più grande. Quello che ha reso celebre l’Atalanta di oggi è proprio la fame e la voglia di campo, di domeniche a pane, burro e campionato. Oggi, dopo due stagioni a suon di Europa, niente panettone ma un solo dono sotto l’albero: la costanza.
Una circostanza difficile da costruire: motivazioni sempre alte, cattiveria agonistica ai massimi livelli, scelte giuste e un pizzico di fortuna. Che ricetta difficile direte voi, ed è così. Ma niente di impossibile. La costanza si costruisce a prova di catena di montaggio, a suon di tentativi sbagliati, perseverando insieme. E su questo non ci sono dubbi, l’Atalanta andrà avanti unita e compatta. Con la forza del quadrato.
Chissà quanta attenzione ci avranno messo Gasperini e i suoi nello scrivere la letterina. Ma una cosa è certa, e non corre immaginarla, quel che si chiede bisogna meritarselo e i nerazzurri hanno tutto da guadagnare e niente da perdere. Perchè il tempo è dalla loro parte e la costanza arriva leggera, quando meno te lo aspetti.
Battere i gobbi… Solo quello chiedo a Babbo Natale… Poi salvezza e amen, però voglio la vittoria domani…