Traguardo anagrafico per uno degli atalantini più amati, il re della bicicletta prima ancora che arrivasse Pinilla. Mini storia di un campione umanissimo
Il 9 ottobre s’è dimesso dalla panchina dell’Orvietana in Eccellenza, ma i suoi fan se ne faranno una ragione. Meglio ricordarlo in campo, quando estraeva dal cilindro il coniglio impazzito del gol impossibile. Il Brescia, la Roma. Prima ancora, il Catanzaro, il giorno della risalita al piano di sopra per i suoi, che per lui valeva il lasciapassare della seconda volta. C’era stato col Messina, in A, Riccardo Zampagna, eroe della rovesciata della prima Atalanta di Stefano Colantuono. Più sopra, alcune delle vittime del gesto tecnico preferito, diventato una ragione di vita, come recita il titolo stesso della sua autobiografia: “Il calcio alla rovescia”, pubblicato il 10 aprile di 7 anni fa, con proventi all’ospedale di Terni per favorire l’acquisto di un mammografo e di un respiratore per neonati prematuri.
DA MESSINA A BERGAMO. Fisicone e testa rasata, numeri pazzeschi nei piedi e grande coordinazione anche in condizioni di equilibrio precarie, il tardo esordiente Zampagna, sfuggito al destino delle acciaierie al contrario di papà Ettore, aveva battuto la Lupa in maglia Messina con uno scavetto alla Totti. Lui, che oggi ne compie 44, al vernissage con la massima serie ne aveva quasi una trentina suonata. A Bergamo dal gennaio 2006 al gennaio 2008, dopo essere stato ripudiato dai peloritani del presidente Pietro Franza e dell’allenatore bergamasco Bortolo Mutti (da settimo a sostituito da Ventura: retrocessione), ne infila 23 in 58 match.
DONI & COLANTUONO. Una fettina della torta da 180 complessivi in 543 apparizioni all’insegna dello spettacolo, con quel suo calcio genuino anima & sangue. Cristiano, il re nerazzurro detronizzato dai noti fattacci, e il Cola erano gli altri componenti della sacra triade atalantina quando Riccardo il ternano era al centro dell’attacco e delle attenzioni dei tifosi. Litigava anche con il profeta di Anzio, ma finiva a pane, salame e vino rosso. 6 palloni nel sacco subito, promozione, 11 in A e poi 3 prima di rompere col Bleso di Aquileia.
IL BOMBER CHE NON PIACEVA AI MISTER. Non solo con lui avrebbe litigato in carriera. Giuseppe Papadopulo a Siena e Bruno Bolchi a Messina e Terni i precedenti, con Stefano Pioli al Sassuolo il sipario. Il 19 novembre 2007, la rottura che lo avrebbe allontanato dalla Curva Nord, ma solo fisicamente. Una parabola iniziata in Eccellenza con l’Amerina (800 mila lire al mese, altrettanti come tappezziere) e conclusa nella Carrarese in Seconda Divisione, dopo aver esordito a 23 anni da professionista nella Triestina in C2 (il ds Walter Sabatini l’aveva scovato a Pontevecchio in D la stagione prima) ed essere passato anche da Arezzo, Catania, Brescello, Perugia (2 presenze in Coppa Italia e 2 in Intertoto con Serse Cosmi in panchina nell’estate del 2000), Cosenza, Vicenza e Sassuolo. Una coda nella Uisp, a 11 e a 7, prima del del match di addio per beneficenza al “Liberati” cogli ex compagni suddivisi fra Ternana e Atalanta.
IL BOMBER AMATO DAI TIFOSI. Il 19 ottobre 2009, dopo la partita con l’AlbinoLeffe in maglia neroverde, i tifosi della Pisani andarono a salutarlo all’imbocco dell’A4. Zampagna, proprietario di una tabaccheria a Terni da settembre 2012 a dicembre 2016, da mister, categoria con cui ha avuto sempre da ridire, qualcosina ha fatto. Per divertirsi. La Promozione conquistata col Macchie (frazione di Amelia), che un pomeriggio portò a Zingonia, e le esperienze a modo suo con la Voluntas Spoleto, durata un battito di ciglia nel luglio 2015, con l’Assisi, il Trestina di Città di Castello e la Trasimeno di Castiglione del Lago. Tantissimi auguri… a testa in giù.
Auguri bomber?
Auguri Bomber
Uno dei pochi non raccomandati da genitori e dirigenti !!!
SEI UN GRANDE !!!!!
Mamma mia. Indimenticabili i suoi gol! Auguri bomber!!!
Auguri
Tanti auguri
Tanti auguri di buon compleanno bomber
daje bomber ❤???
Buon compleanno, auguri.
Tantissimi auguri