In un’intervista a tutto campo alla Gazzetta dello Sport, il tecnico atalantino ne ha davvero per tutti: “Se Zapata decolla, lo facciamo anche noi. L’anti-Juve? L’Inter”

“Non firmerei per l’Europa League rinunciando alla Champions. Preferisco giocarmela sempre”. L’affermazione, di quelle impegnative, è di Gian Piero Gasperini. Nell’intervista-fiume alla Gazzetta dello Sport, il tecnico dell’Atalanta ha parlato anche di Ilicic e Zapata: “Josip quando vuole è un grande campione, l’altra volta è tornato arrabbiato dalla nazionale e ci siamo scontrati. Se Duvan decolla, vola la squadra”.

SACCHI E IL GASP. “Mi fa spesso complimenti, è stato un innovatore con la sua zona pressing che facevano ai tempi solo il suo Milan e il Pescara di Galeone in cui c’ero anch’io. Il calcio si evolve: al Genoa passai alla difesa a tre, si guadagna un uomo per la manovra. Non tengo più le ali larghe: a Suso chiesi di convergere, come fa adesso Gomez”.

I TIFOSI DELLA DEA. “Quando abbiamo perso in casa con la Sampdoria eravamo quartultimi e ci hanno applaudito. La gioia dei tifosi fa crescere l’autostima dei giocatori. Che quando vincono fanno la ola al presidente Percassi, perché se scende nello spogliatoio c’è il premio partita… Una famiglia che fa sentire la sua presenza”.

I PLUS DELLA DEA. “La difesa è la nostra forza. La linea difensiva Toloi-Djimsiti-Mancini era inedita: se chi non parte titolare rende come i titolari, allora si è sulla strada giusta. Mancini ha grande tempismo nell’attaccare la palla, non mi sorprende che segni tanto”.

IL PAPU RE. “Gioca senza pressioni addosso, da vero capitano e leader. Sa di esserlo ed è più sgombro mentalmente, ha ormai rinunciato all’idea della grande squadra come traguardo”.

IL MILLENNIAL. “Kulusevski ha forza, passo, resistenza, palleggio e ultimo passaggio ma deve crescere nel tiro e nel colpo di testa. Un giovane è pronto dopo essersi allenato per mesi con la prima squadra: posso formarlo e lanciarlo se a gennaio si sfoltisce la rosa. Con 30 giocatori da allenare è impossibile”.