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I primi 20 anni di Tumminello, il bomber incerottato (video)

tumminello

L’attaccante nativo di Erice, sottratto alla Roma con ricompra, sembra più frenato dai frequenti problemi fisici che non dalla tecnica e dall’adattabilità tattica

Un destro, non certo il suo piede, su lancio di Stoian, nella cinquina sporca sotto la Maresana sulla gobba della sua squadra di allora, il Crotone, il 20 settembre 2017. Non c’è voluto molto altro, ovvero gli altri due gol a Chievo e Napoli nel maggio successivo in 14 partite totali da professionista, per far incontrare l’Atalanta e Marco Tumminello, che oggi festeggia i suoi primi vent’anni da convalescente eterno in uno scorcio stagionale da un paio di comparsate e stop. Ma fin qui il suo iter da nerazzurro con diritto di ricompra a favore della Roma, in pratica una comproprietà mascherata, è ridotto agli spiccioli al Mapei Stadium contro il Sarajevo nei preliminari di Europa League e col Torino a Bergamo in A.

INFORTUNI UGUALE POCO MINUTAGGIO. Un settebello di cronometro al netto dei recuperi il 26 luglio al posto di Gosens, idem esattamente a due mesi di distanza per Zapata. E da tre settimane, ecco la lussazione al gomito destro che lo costringe a lavorare più che altro col preparatore Gabriele Boccolini, quello del recupero infortunati a Zingonia. Ad agosto, invece, problemi al ginocchio sinistro, non il destro, operato al crociato anteriore e al menisco interno ed esterno il 25 settembre 2017 a Roma a Villa Stuart, all’indomani del crac al 4′ contro il Benevento, in maglia pitagorica. Risultati? Convocato solo un’altra volta in coppa, in Bosnia, le ultime tre saltate, un pallone in porta (di destro, again) con la Primavera alla prima del campionato elite sul campo del Genoa. Del resto anche la bacheca romana è ferma all’età-baby: dal 2014 al 2017, uno scudetto Allievi più titolo, Supercoppa e Coppa Italia Primavera.

DALLA SICILIA CON FURORE. Tumminello, normolineo per un attaccante contemporaneo, 180 centimetri ma non un fuscello, sembra tuttora sospeso a metà tra i dubbi sulla tenuta fisica e le grandi promesse da ragazzo. Cresciuto nel Trapani (è nativo di Erice) e poi nel Palermo, approdato alla Lupa nemmeno quattordicenne, vi è stato svezzato specialmente sotto il padre d’arte Alberto De Rossi nell’Under 19 di famiglia, facendosi le Nazionali giovanili dall’Under 15 all’Under 20. Il 6 gennaio 2016 l’esordio tra i grandi sul campo del Chievo, il 26 agosto 2017 il secondo gettone contro l’Inter. Dopo il prestito in Calabria, l’esplosione frenata dall’arto inferiore, ma anche una bella scommessa del duo Sartori-Gasperini (più il primo che il secondo): 5 milioni sborsati più la metà della cifra eccedente tale prezzo in caso di futura cessione, ricompra a 13 la prima stagione e a 15 la seconda. Aspettative oltre la logica? Ce lo dirà il tempo. Intanto, auguroni.

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