L’ex centrocampista che ha vestito sia la casacca nerazzurra che quella clivense, analizza il momento di entrambe le società
In maglia nerazzurra dal 2003 al 2006 Michele Marcolini ha raccolto 108 presenze e realizzato 12 reti, mentre sono 145 i gettoni collezionati con quella del Chievo conditi da 19 gol. Domenica ci sarà Chievo-Atalanta, uno scontro fra due formazioni che finora hanno raccolto meno di quanto ci si aspettasse, e l’ex centrocampista analizza la situazione di entrambi i club.
Mister, cosa pensa dell’attuale situazione dell’Atalanta?
“E’ una situazione molto strana e inaspettata. Fino a poco tempo fa i nerazzurri erano la squadra che proponevano il miglior calcio. Poi, a causa di due gare sfortunate, non ha centrato la qualificazione alla fase a gironi e purtroppo credo che questa eliminazione abbia pesato parecchio sotto l’aspetto psicologico. Erano partiti forte, ma hanno avuto un calo dopo l’uscita”.
Come si può uscire da queste situazioni? Un cambio di modulo può essere d’aiuto?
“Mi è difficile cosa può aiutare in questo momento, ma toccherà a Gasperini. L’Atalanta ha dimostrato di possedere un’identità e non deve obbligatoriamente snaturarsi. Deve proseguire con le proprie idee e sono convinto che basterà una vittoria per poter rialzare la testa e riportarsi sul tragitto precedente”.
Quanto può essere importante il rientro di un giocatore come Ilicic?
“Ilicic ha qualità incredibili. Se sta bene, in partita fa cose importanti. E’ fondamentale però che ritrovi la miglior condizione atletica che gli consegna di esprimersi al meglio”.
Alla ripresa ci sarà il match contro il Chievo, club che ha appena cambiato tecnico.
“Il sodalizio veronese sta vivendo un momento difficile che ha portato al cambio dell’allenatore. Il Chievo è un ambiente tranquillo che riesce a gestire bene i momenti difficili. La squadra ha dimostrato fino ad oggi di avere qualche lacuna che ha portato pochi risultati e subito molti gol. Adesso bisognerà vedere se questo avvicendamento in panchina darà una scossa a livello psicologico. Credo che D’Anna abbia fatto un buon lavoro, ma i risultati non sono stati all’altezza delle richieste e la società ha optato per la sostituzione con Ventura che ha voglia di rivincita”.
Infine una domanda sulle pause per le nazionali. Gasperini ha detto che preferirebbe uno stop di due mesi dedicato per poi non dover interrompere continuamente il campionato. Che ne pensa?
”Onestamente mi piacerebbe iniziare a pormi questo problema (sorride, ndr). È normale che quando ci sono le nazionali ci si ritrova spesso a doversi allenare in pochi, ma gli impegni delle nazionali ci sono e credo che una sosta così lunga sia difficile da proporre”.
