Il presidente dell’Aia vuole evitare un nuovo caso Gavillucci, ma dopo otto giornate le giacchette nere non hanno ancora l’accordo economico per questa stagione
Ha dell’incredibile quanto sta accadendo nel mondo arbitrale: i fischietti nazionali sono, lavorativamente parlando, irregolari. Tutti coloro che sono stati impegnati nelle 79 gare di Serie A, l’hanno fatto senza senza contratto. La prassi, in passato, è sempre stata questa e spesso il campionato ha preso il via senza che gli arbitri avessero stabilito le entità di quote fisse e getto di presenza, ma non si era mai arrivati tanto in là nel tempo.
Il motivo? Secondo quanto riporta il Corriere dello Sport, il presidente dell’Aia Nicchi vorrebbe inserire una clausola anti-causa per evitare un nuovo caso Gavillucci, bocciato dalla dirigenza ma pronto a ricorrere al Tribunale Federale Nazionale per riavere il suo fischietto. Una regola vicina all’anticostituzionalità, senza contare che pone i direttori di gara in una condizione di dilettantismo mentre molti di questi hanno rinunciato al secondo lavoro per fare di questo il loro unico lavoro.
La soluzione potrebbe arrivare il 22 ottobre, quando verrà eletto il nuovo presidente federale. L’Aia spera di avere al timone della Federcalcio una figura amica che possa accettare un contratto che lascia diversi punti interrogativi.