Il colombiano contro la Spal si è mosso molto indovinando la maggior parte dei numerosi passaggi smazzati ai compagni. Ma dov’è l’efficacia sotto porta?
Gli attaccanti, soprattutto se prime punte, recita la vulgata, per debito di professione devono metterla. Se Duvan Zapata contro la Spal azzecca 17 passaggi su 19 ma conclude 3 volte fuori dallo specchio, di testa e poi coi due piedi, si può applaudirlo per l’impegno ma non per un’efficacia certamente non da centravanti. L’analisi de L’Eco di Bergamo di stamani fa i conti in tasca soprattutto al numero 91 in mezzo al tridente gasperiniano a Ferrara.
I NUMERI CI SONO, MA… L’89 per cento nella precisione degli appoggi ai compagni è rimarchevole, stesso discorso per gli 8 dribbling riusciti su 10 (di solito si attesta sul 5/12). Ma se si passa al dettaglio, si scopre la magagna. Dei 6 passaggi ricevuti all’interno dell’area, il colombiano ne ha restituiti la metà perdendo palla nel resto delle occasioni. Contro il Cagliari, leggi nella sconfitta precedente, stesso discorso.
IL RAFFRONTO CON L’OLIMPICO. Palo per l’apripista della rimonta Castagne e assist per il 2-1 di Rigoni nel rocambolesco 3-3 dell’Olimpico, la prestazione monstre del prestito sampdoriano in questo scorcio di stagione. Ebbene, lì solo 2 palloni piovuti in area ai suoi piedi (la metà non restituiti perché persi) in mezzo a ben 23 scambi cogli uomini dalla stessa maglia.
LE CIFRE CON LA SPAL. Il colosso d’ebano, pur inefficace, a Ferrara lunedì sera è sempre rimasto in partita. 2 cross nel vuoto e 11 palle perse (in media con le abitudini), ma anche 4 recuperati di cui 3 nella metà campo offensiva e 5 duelli aerei vinti su 9. Il gol in campionato, però, non può più attendere.