Altra buona prova della difesa (sotto la sufficienza il solo Djimsiti), ma il problema dei nerazzurri resta la scarsa pericolosità in attacco
Dopo la vittoria dell’esordio contro il Frosinone e il pareggio di settimana corsa a Roma, l’Atalanta incappa nella prima sconfitta in campionato. Risultato forse bugiardo perché il Cagliari ha fatto davvero poco per conquistare i tre punti, ma i nerazzurri pagano soprattutto la scarsa vena degli uomini offensivi, incapaci di impegnare il portiere dei sardi, Alessio Cragno, in tutto l’arco del match.
Berisha 6: serata quasi inoperosa per il rientrante portiere albanese, incolpevole in occasione del gol subito.
Mancini 6: in questo momento non felicissimo a livello di squadra meglio fare le cose semplici. Il giovane difensore lo fa e strappa la sufficienza.
Djimsiti 5.5: in netta difficolta contro la velocità degli attaccanti sardi, concede una conclusione facile a Pavoletti e regala la punizione del vantaggio a Sau (1′ st Gomez 5.5: il Papu in forma smagliante visto tra fine luglio e inizio agosto è un lontano ricordo. Isolato e lontano dall’area non riesce a incidere).
Masiello 6: un paio di incertezze nel primo tempo non macchiano una prestazione complessivamente solida.
Hateboer 5.5: nulla da dire a livello atletico, ma il calcio non è solo corsa. Le sue giocate negli ultimi 30 metri sono spesso troppo semplici e prevedibili.
de Roon 5.5: bene dalla metà campo in giù, male dalla metà campo in su, come se giocasse con poca tranquillità.
Freuler 6: meglio rispetto alla gara di giovedì a Copenaghen, dà l’idea di essere più in partita e più utile in fase offensiva.
Ali Adnan 6: l’iracheno mette in campo generosità e personalità. Il pubblico lo saluta con un bell’appaluso dopo un’ora di gioco positiva (17′ st Gosens 5.5: un paio di affondi e nulla di più. Troppo poco per arrivare alla sufficienza).
Pasalic 5: serata storta quella del talentuoso fantasista croato che fatica a creare gioco. È sfortunato protagonista in occasione del vantaggio del Cagliari con un’involontaria deviazione che spiazza Berisha (27′ st Barrow sv).
Zapata 5: nella protezione della palla è imbattibile, ma non conclude quasi mai verso la porta. Visto che non crea la mole di gioco del suo predecessore, Andrea Petagna, in questo diventa difficile inserirlo tatticamente.
Rigoni 5.5: mister Maran l’ha studiato bene durante il match dell’Olimpico e a differenza di Di Francesco ne limita il raggio d’azione e quindi la pericolosità.
Gasperini 5: la reazione post Copenaghen tanto annunciata non c’è stata e nemmeno il cambio di modulo nel corso della ripresa è servito a ribaltare un match preparato male, soprattutto mentalmente.