Ad Haifa i nerazzurri hanno dimostrato spirito di adattamento e capacità di assorbire al meglio il mini turnover. Ora energie da dosare: 6 match in 18 giorni
Hapoel Haifa (ritorno), Frosinone, Roma a cavallo della doppia sfida (Copenaghen in vantaggio sul CSKA Sofia) nei playoff di Europa League, e infine Cagliari. Avversari da affrontare tutti in serata. Per l’Atalanta, da giovedì prossimo fino al 2 settembre, fanno 6 sfide in 18 giorni. E la tesi de L’Eco di Bergamo è che, realizzatosi trionfalmente il mini turnover all’andata contro l’Hapoel, leggi Pasalic e Barrow dentro in corsa e capaci di chiudere la pratica cercandosi e trovandosi, promuovere alcune tra le seconde linee a qualificazione quasi certa servirebbe a centellinare le energie.
REMUNTADA RISTORATRICE. Al “Sammy Ofer” la squadra ha ribaltato lo score crescendo alla distanza e sopratuttto reagendo subito. Un nome su tutti, de Roon, posizione errata sul subitaneo svantaggio e poi salito sul trono della mediana a tamponare le ripartenze degli Squali.
IL PEPE SULLA CODA. Mario il croato e Musa il gambiano si sono equamente divisi gol e assist. Vicendevole e vincente, quest’ultimo, subentrando nella ripresa a Pessina e Zapata. Le movenze da pantera del ’98, già triplettista a Sarajevo, sono la dimostrazione che i nerazzurri possono correggere il tiro perché le caratteristiche dell’organico lo consentono in qualunque momento. E visti gli impegni ravvicinati tra campionato e coppa, il pro forma del 16 potrà presentare qualche alternativa in più per far rifiatare i titolari.