Il terzino degli anni d’oro giudica negativamente l’approccio dei nerazzurri al secondo tempo in Europa League: “Troppo leggeri, sono i più esperti a dover dare qualcosa in più”
“Processo alla difesa? No, casomai all’intera squadra, scesa in campo troppo leggera e leziosa nel secondo tempo, quando bisognava chiudere”. Da terzino sinistro d’antan, capace di coprire la fascia e talvolta esplodere in gol fragorosi (“Ricordo la mia doppietta al Bologna, ma gli inizi non erano stati facili nemmeno per me”), Luigino Pasciullo è il miglior avvocato difensore che Toloi-Mancini-Masiello possano avere. L’Atalanta di Europa League, anche a lui, è piaciuta solo a metà.
Niente errori dietro?
“Per carità, quelli ci sono stati. Mancini, che pure ha raddoppiato, ne ha fatti un paio, compreso quello sul primo gol del Sarajevo: è rimasto troppo schiacciato sulla linea di fondo, disallineandosi a Toloi e facendosi sorprendere dal cross. Ma sono i più esperti a dover dare l’esempio, quel qualcosa in più che agevoli i più giovani. I Masiello e i Gomez, per intenderci”.
Quindi un match dai due volti.
“E le occasioni più nitide si sono viste nella ripresa, quando a fare la figura della grande squadra sono stati gli ospiti, che tra l’altro hanno poca qualità in copertura avendo dormito su Toloi e Mancini nel primo tempo. Poi, in cinque minuti, due palle in area, due gol: concretezza ed esperienza nel calcio vogliono dire molto. Barrow, che ha provato una cosa difficile per la fretta, e Gosens potevano fare il tre a zero. Zapata a sua volta ha avuto la chance di segnare”.
Da terzino sinistro a pendolino sinistro, Gosens come se la cava?
“Paragoni con me non ne faccio, perché anch’io appena arrivato ebbi bisogno di ambientarmi e crescere. Indubbiamente gioca più palloni del collega a destra perché l’Atalanta è abituata a fare così. Forse gli manca un po’ di qualità per fare il salto, quel tiro doveva farlo meglio. Ma è stato indubbiamente tra i migliori, è molto continuo nella spinta”.
L’Atalanta ha carte da giocarsi? L’eliminazione dalla coppa potrebbe essere uno spartiacque pericoloso verso il ritorno alle piccole ambizioni.
“La differenza a livello tecnico mi è comunque sembrata nettamente a favore. E c’era fuori Ilicic, per dire. Impossibile non bucare la difesa del Sarajevo, troppo raccogliticcia e anche distratta. Il fatto è che non si può ragionare soltanto in termini di possesso, come nel secondo tempo di giovedì sera: Barrow a destra, quando è entrato Zapata, è stato brillante, ma non copre come D’Alessandro, uscito per fare spazio al colombiano. Bisogna stare più attenti dietro, poi ci vogliono concretezza ed esperienza: guai a trincerarsi dietro alle sole tre settimane di preparazione…”.