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Titta Rota: l’affetto della Bergamo del pallone

Tifosi di vecchia data e addetti ai lavori si uniscono nel cordoglio sui social. Il ricordo commosso del delegato nazionale Aiac Nado Bonaldi e dell’ex dg Randazzo

Titta Rota nella storia di Bergamo e dell’Atalanta s’è ritagliato un posto che nessuno potrà mai togliergli. Il mitico mister degli spareggi-promozione di Genova, nell’estate del 1977, con Cagliari e Sampdoria, è stato tributato dell’affetto di addetti ai lavori e non a mezzo social network. Ad aprire la serie dei commenti, il post su facebook di Leonardo Mazzoleni Bonaldi, ex tecnico delle giovanili nerazzurre e attuale delegato nazionale della sezione orobica dell’Associazione Italiana Allenatori di Calcio (Aiac): “Ci stiamo riunendo… Emiliano poi Oscar ora il nostro Titta, condoglianze alla famiglia da parte dell’Aiac”, ha scritto, riferendosi alle recenti scomparse di Mondonico e Piantoni.

COL PIACENZA IN VALSERINA. “E’ stato il primo allenatore ospitato da noi con il Piacenza in quel di Serina. Un altro pezzo di calcio di altri tempi che ormai non esiste più”, ha vergato la mano di Luigi Carrara. Ma l’impronta di Titta da Borgo Palazzo, che negli ultimi anni ha abitato in scaletta Bellavista e giovedì alle 14 e 30 riceverà l’estremo saluto nella chiesa parrocchiale di Longuelo, è stata fortissima anche sul settore giovanile atalantino, in cui aveva allenato in prima persona dal 1966 al 1970: “Lo ricordo ai tempi del dottor Giuseppe Brolis & C. Ho lavorato un decennio con loro… grandi maestri”, la replica di Nado Bonaldi.

CUORE COMMANDOS. Agli attestati di stima e vicinanza lungo il fil rouge dell’amarcord, anche i cuori che pulsavano e pulsano tuttora sugli spalti, come uno dei fondatori (nonché ultimo leader) dei Commandos, i precursori del tifo organizzato dei primi anni settanta, Ruggero Longhi Zanardi: “Grande Titta, UNO DI NOI sempre nei nostri cuori.
Ciao e R.I.P. Sincere condoglianze ai famigliari”.

LA FORMAZIONE STORICA. Non manca nemmeno chi sciorina l’undici storico della Dea di Rota, come Franco Paratico: “A mio parere l’Atalanta del Titta è stata quella che ha giocato il miglior calcio. Strano modulo per l’epoca. Formazione: Pizzaballa Andena Marchetti Mei Rocca Mastropasqua Festa Tavola Fanna Scala Bertuzzo. Scritta come si scriverebbe oggi: allora si andava per progressione numerica. Grande Titta”.

IL SUPERDIRIGENTE. Sentitissime anche le parole del cavalier Giacomo Randazzo, segretario (di fatto direttore generale, incarico ufficialmente ricoperto nel 1996-1997) del club dal 1970 al 1991 e presidente dal 7 febbraio al 30 maggio 2005: “Titta: un grande nella storia dell’Atalanta. Per me un vero e grande Amico. Quanti ricordi!”. Un commento in scia con l’autore del post, la storica penna atalantinologa di Pier Carlo Capozzi (“Buon viaggio, Titta, indimenticabile guerriero di tempi felici…”), che riporta alla luce un aneddoto divertente circa i ritiri a Serina col Piacenza: “Titta si lamentò per il trattamento a suo dire ricevuto da San Pellegrino. Io riportai le sue parole e l’allora Assessore al Turismo della località termale se la prese con me”.

GLI EX GIOCATORI. Sotto il precedente, ecco un altro big del giornalismo come Giancarlo Gnecchi: “Se n’e andato un giocatore top, un ottimo allenatore, ma soprattutto un uomo vero, simpatico, leale, aperto, disponibile. Mi lascia un mare di bellissimi ricordi vissuti a cena, ai bordi di vari campi, per alcuni anni al mio fianco nelle telecronache dell’Atalanta, spesso a cena con i Bortolotti. Ora è lassù e già guiderà la sua banda con Achille Cesare e Mondo in prima fila”. E di seguito, Giovanni Mei, mastino d’antan: “Hai nominato quattro persone che mi richiamano momenti bellissimi vissuti con loro e tante altre persone ancora in vita e altre che non ci sono più, una per tutte Ezio Bertuzzo (il bomber della promozione del ’77, NdR). Infine, Fulvio Simonini, di professione punta, allora agli albori: “Il mister mi ricorda il mio primo approccio al calcio dei grandi. Quanti consigli mi hai dato?? Anche qualche calcio nel sedere. RIP Titta e salutami tutti in particolare il Magi (Luciano Magistrelli, ex giocatore atalantino e poi tecnico della grande Virescit, NdR).

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