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Gomez-Freuler incedibili. Ma fino a quando?

Da Zingonia si fa muro soprattutto per lo svizzero, mentre nessuno ha mai messo in discussione la leadership del bonaerense. Gli assalti della Lazio, però, senza aver prima piazzato almeno un gioiello sarebbero fuffa

Incedibili. Tutte le volte la stessa storia. Hai voglia a ribadire a ogni piè sospinto che i gioielli di famiglia vanno tenuti stretti. Lele Zamagna, sabato scorso a Milano Marittima, si era espresso in tal senso sulla parte svizzera della querelle, ma oggi è tornata in auge quella argentina. Il gioco delle parti è dietro l’angolo. Chi fa l’offerta tenendosi pronto a rilanciare magari limando sulla differenza con la domanda, chi alza il muro finché può permettersi di farlo. Il rapporto che annoda a doppio filo il calciomercato della Lazio e dell’Atalanta è tutto qui. Prima l’interesse accentuato per Remo Freuler, poi la scoperta dell’acqua calda: era la foglia di fico per provare a nascondere l’assalto al primo obiettivo, Alejandro Gomez, che essendo più anzianotto costa meno (15 contro quasi 30) ma è quel che serve dalla cintola in su.

L’Aquila non sta bluffando, vuole prendere prima uno e poi anche l’altro. Ma la potenza di fuoco del diesse Igli Tare e soci non si alimenta con le pie intenzioni. Finché Sergej Milinkovic-Savic non sarà approdato su lidi altolocati, è opinione comune che il patron Claudio Lotito non aprirà i cordoni della borsa. E finora garanzie della mega plusvalenza non ce ne sono. Ma siccome il giovedì è il giorno dei matti, ecco la sorpresona, il cash su due gambe che muove le altre pedine: Felipe Anderson via, a Londra, al West Ham, tutta la sua fantasia brasileira per 40 milioni di ottimi motivi.

Una voce più acuta delle altre, tra quelle destinate a riecheggiare nei corridoi delle operazioni estive, fatte di mille proclami e ufficialità che al contrario costringono gli addetti ai lavori a una lunga anticamera nemmeno fossero sciantose. Una cessione che, ove consumata in tempi brevi, potrebbe corroborare l’assedio a Fort Zingonia per avere i due summenzionati. Con un solo problema: i nerazzurri mica sono obbligati a cedere per forza e hanno il coltello dalla parte del manico. A Roma, sponda biancoceleste del Tevere, si ritenterà l’assalto alla qualificazione in Champions, ma per adesso si fa l’Europa League proprio come la Dea. Nessuno tirerà sul prezzo all’infinito, ma se in avanti si può mettere mano al portafoglio una volta incassati i soldini, in mezzo c’è da pensarci bene: il rossocrociato tuttora ai Mondiali vale tecnicamente e tatticamente mezzo reparto. Si riparte il 4 luglio. E poi, se vendi per realizzare il massimo profitto, chi vai a pescare?

 

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