A salire in Serie A la squadra ciociara, con una scia di lamentele per i loro gesti antisportivi destinate a non placarsi nei giorni a venire
Un rigore netto prima assegnato e poi tolto, senza l’ausilio del Var, i palloni lanciati in campo da Luca Matarese e Nicola Citro, giocatori del Frosinone, dalla panchina gialloblu per evitare che il Palermo pareggiasse e, quindi, salisse in Serie A. Ora Zamparini chiede ricorso e la vittoria a tavolino da parte del Palermo, sconfitto per 2-0 ieri sera nella finale di ritorno dei Playoff. Noi abbiamo sentito il giornalista di Tv 7 Gold – Sicilia Alberto Giambruno, che ci ha raccontato la rabbia e l’amarezza del mondo rosanero dopo ciò che è accaduto:
“Quel che risalta agli occhi di tutti è che l’Italia calcistica ha visto che nella ripresa a Frosinone non si è giocata una partita di calcio per tanti motivi: atteggiamento per nulla tranquillo da parte della squadra di casa che ha condizionato l’arbitro a cambiare idea dopo il calcio di rigore già assegnato a seguito del colloquio con l’assistente di porta. Il calcio è uno sport e nello sport si può vincere o perdere, l’importante è che venga fatto nel rispetto della legalità e della gente che guarda questo spettacolo. il gesto reiterato dei calciatori del Frosinone, che hanno intercettato il gioco quando il Palermo attaccava lanciando palloni in campo, è da condannare senza dubbio. Che esempio hanno dato questi giocatori ai bambini? Non per il Palermo in sé, ma per il mondo del calcio, che non deve accettare gesti antisportivi“.