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Gasp, Cristante e la catena di destra contro il Cagliari

Per aggredire i sardi a casa loro il tecnico atalantino potrebbe riproporre la stessa lettura tattica contro la Lazio all’Olimpico: un difensore raddoppia sulla mezzala e l’esterno nemico si lancia alla difesa del suo portatore di palla aprendo le praterie

Al Cagliari, contro l’Atalanta, tornare alla difesa a tre proposta da Diego Lopez dalla nona giornata (la sua prima, in sella, al posto di Massimo Rastelli) alla trentacinquesima potrebbe costar caro. Perché il tema tattico nerazzurro, stavolta, potrebbe riproporre un déjà-vu. Cristante (o Ilicic, se in quella posizione ci sarà lui) che fugge a destra in fase di non possesso per cercare spazi anche accentrandosi, mentre il centrale difensivo destro esce sulla mezzala avversaria e l’esterno sinistro nemico abbandona la zolla all’inseguimento del trequartista spalancando così le praterie al destripede da corsa, in quel caso Castagne.

Mentre de Roon, beninteso, si occupa del portatore di palla perché non dia noia all’azione offensiva. Roba già vista in casa Lazio (1-1, ma quasi a una metà campo sola) contro Lucas Leiva, oggetto delle cure del tulipano, con Lulic a ripiegare in aiuto all’oriundo, il belga a fuggire approfittando degli uno contro uno tendenti al raddoppio di marcatura e Toloi (assente domenica, insieme a Masiello) a tenere a bada Milinkovic-Savic. Dall’Aquila ai sardi, il play da tartassare sarebbe l’ex Cigarini, la mezzala su cui sguinzagliare il Mancini di turno uno fra l’altro ex Padoin e Barella, l’esterno sinistro da portare fuori posizione Lykogiannis, una sorta di Kolarov dei poveri col fisico alla Fabio Grosso. Si potrebbe proporre la stessa situazione dall’altra parte, dove però Faragò ha più doti in copertura del collega e Gosens non è esattamente un fulmine di guerra.

Ma, appunto, il tecnico di casa gioca a quattro ormai da due giornate (l’ultima, a Firenze, vittoriosa), virata consentitagli dalla contemporanea assenza per squalifica di Castan – il centrale mancino adatto al terzetto, poi infortunatosi: fascite plantare – e del Professore alla Sardegna Arena contro la Roma. Dove ad aver sparigliato le carte è stato comunque l’avversario diretto del mancino greco, ovvero il turco Cengiz Under. Come ottenere, dunque, la superiorità numerica, se poi attaccando da quel versante nel pacchetto arretrato rossoblù ne rimangono comunque tre, uno dei quali deputato a coprire eventuali buchi? Probabilmente chiamando il Papu Gomez, da sinistra, a partecipare alla sequela. O Freuler ad avanzare, tanto dietro rimangono Caldara e Palomino a contrastare eventuali rovesciamenti di fronte. Con un terminale come Barrow, tutto velocità di pensiero ed esecuzione, il giochetto potrebbe anche riuscire.

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