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L’album dei ricordi – Atalanta-Milan, quando gli ex la risolvono

I volti noti sui due fronti nel corso dei decenni sono stati fra i protagonisti della sfida: tre volte è toccato a un ex milanista, recentemente a Bonaventura

Domenica 13 maggio potrebbe essere la gran giornata di Bryan Cristante, un tempo baby fenomeno del vivaio altrui ripudiato da adulto e rinato a nuova vita dopo un peregrinare da zingaro del pallone. Apripista, fra l’altro, dello sgradito regalo natalizio con doppio pacco infiocchettato da Ilicic nell’andata a San Siro il 23 dicembre. Ma nella storia delle sfide tra Atalanta e Milan il friulano-canadese non è certo l’unico ex di turno ad averla risolta. Sotto le Mura Venete, infatti, i nerazzurri hanno già assaporato il bottino pieno col gustoso condimento della vendetta del killer passato di sponda. Anche se di recente è stato vero anche il contrario.

IL SANTO MILANISTA. Aurelio Santagostino, milanese e milanista a prova di bomba, è il primo della serie. Guarda caso anche lui l’antivigilia di Natale, ma a Bergamo e in solitario: è il 1951, il suo colpo di testa da freschissimo ex contro i compagni, campioni d’Italia in carica, è qualcosa di magistrale. E fu così che la guerra fra strateghi vide Toni Busini (cognato del presidente del Diavolo, Umberto Trabattoni) soccombere all’ex portiere azzurro Carletto Ceresoli, un gigante della storia nerazzurra.

L’ALA AZZURRA DI UN GIORNO SOLO. Determinante, col gol del tris (a due) nel 4-3 finale del 18 settembre 1955, con l’ex giocatore e futuro allenatore ospite Luigi “Cina” Bonizzoni (di là, Ettore Puricelli, che avrebbe guidato la Dea dieci anni più tardi) sulla tolda di comando, l’ala Angelo Longoni. A segno al cinquantesimo, sul 2-2 firmato (43′) dall’ex a sua volta Amos Mariani dopo l’autorete di Zagatti (5′) su tiro del nostro, il temporaneo pari di Schiaffino (18′) e il primo (25′) dei due acuti di Brugola (52′). Inutile lo sforzo di Nordahl alla mezz’ora della ripresa: la zampata del lecchese classe ’33, scudettato da riserva nel ’51 come Santagostino e protagonista della doppietta col Club Italia nell’unica apparizione in carriera, il 9 dicembre ’56 a Genova contro l’Austria nella Coppa Internazionale, basta e avanza a sparigliare le carte.

LONGONI IL RIPETENTE… E GLI ALTRI. L’esterno alto (preferibilmente a sinistra) pareva proprio avercela cogli ex colori, con cui aveva vinto anche due Viareggio Cup (Coppa Carnevale per gli autarchici) nel biennio ’52-’53. Oltre ad aver segnato il definitivo 2-2 del 2 dicembre successivo, eccolo aprire le marcature (29′) nel 2-0 (Valcareggi contro Todeschini, altri due ex, ma Zio Uccio fra i bergamaschi non giocò mai) del 5 marzo ’61 completato dal rigore di Maschio a una cinquina dal termine. Impresa invece rimasta in canna a Gigi Sala, nell’1-1 e nell’1-4 del 19 dicembre 2001 e del 20 ottobre 2002. Purtroppo non manca nemmeno il caso opposto, quello dei volti noti al pubblico atalantino che sforacchiano la rete in veste di nemici. Giampaolo Pazzini e il doppiettista Jack Bonaventura, a Bergamo, 3-1, 30 maggio 2015. L’ultima affermazione rossonera da queste parti, e curiosamente anche l’ultima in assoluto nello scontro diretto. Va’ a capirlo, ‘sto destino.

 

 

 

 

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