Il vice di Gasperini torna a guidare le operazioni dopo le tre esperienze della scorsa stagione e quella col Napoli. Un personaggio ad altissima fedeltà
Il peso della squalifica resta sul gobbone a Gian Piero Gasperini? Niente paura, contro il Milan l’Atalanta sistema sulla tolda di comando il suo braccio destro, il più fedele esecutore della filosofia del condottiero sulle orme dell’Europa, cui L’Eco di Bergamo stamani dedica un breve ritratto. Tullio Gritti è pronto ad afferrare il timone dopo averlo fatto tre volte nella passata stagione dei record e una anche a questo giro per le squalifiche del suo “capo”.
IL PORTAFORTUNA GRITTI. Classe ’58 come il Gasp, Gritti non ha portato bene da responsabile tecnico solo in casa col Napoli il 21 gennaio scorso, match risolto dal gol di Mertens in fuorigioco. Nel 2016-2017, invece, ben 7 punti sui 9 disponibili: 1-0 a Pescara il 26 ottobre (Caldara), idem il 22 gennaio d’un anno fa ospitando la Sampdoria (rigore di Gomez per fallo di Torreira su Petagna), 1-1 a Torino coi granata (da ex di turno) la settimana dopo (Iago Falque e Petagna).
LA STORIA INFINITA COL GASP. Tramite tra spogliatoio e mister, l’ex attaccante passato giovanissimo dal Caravaggio è un fedelissimo dell’uomo di Grugliasco, avendoci lavorato al Genoa e a Palermo. Un anti-personaggio che ama stare nell’ombra e comunicare, quando tocca a lui, col “piccione viaggiatore”.