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L’album dei ricordi – Torino, solo 4 dispiaceri a Bergamo in 20 anni

Bilancio in parità sotto le Mura Venete: la vittoria dello scorso campionato sulle ali del fenomeno Kessie. Ma fa più rumore la manita nel 2012 di un poker di ex…

Quella tra nerazzurri e granata è una partita ricca di storia e dal grande fascino. E non solo perché all’Atalanta, a Bergamo, capitò di far inciampare il Grande Torino di Mazzola e Loik nella rincorsa al primo e al secondo di cinque scudetti di fila: il 20 dicembre del ’42 (allenatori Janos Nehadoma e Andras Kuttik) segnò Valerio Cassani al 47′, nel Girone Alta Italia del secondo dopoguerra (17 marzo ’46, Luisito Monti e Luigi Ferrero) Walter Del Medico a 7 dal novantesimo. E sarebbe troppo comodo, con lo scontro diretto alle soglie in vantaggio di classifica (52 a 47) e dal sapore di Europa League, ricamare sul 2-1 in rimonta dell’11 settembre 2016, con Franck Kessie (4 in 3 partite) a fissare lo score dagli 11 metri (contatto De Silvestri-Gomez) dopo il botta e risposta Falque-Masiello.

TORO, TRE INCORNATE IN UN DECENNIO. Giusto ricordare anche le battute d’arresto (19 sotto le Mura, al pari dei successi, su 58 partite: 62 gol a 60 per gli ospiti), soprattutto perché nell’ultimo decennio si sono contate sulle dita di una mano. Dalla più recente riavvolgendo il nastro, l’acuto di Bovo il 22 novembre 2015 (Edy Reja contro Giampiero Ventura), il 2-1 del 4 aprile dello stesso anno (20′ Quagliarella, 39′ Glik, 74′ Pinilla con la chilena su piazzato di Moralez) e l’umiliante manita del poker di ex (Basha in panchina, Brighi e Cerci in campo) il 30 settembre 2012 (Stefano Colantuono mister): Denis illude al 28′ di testa su palla dentro di Cazzola, Rolando Bianchi spiana la strada al più ampio bottino pieno esterno nello scontro diretto su rigore (38′, mani di Bonaventura su D’Ambrosio) ripetendosi al 76′ in contropiede dopo Gazzi, Stevanovic e D’Ambrosio.

LORIA NEL BENE E NEL MALE. I ko atalantini salgono a 4 considerando l’ultimo ventennio, in cui sono riusciti a prevalere 6 volte su 14. Il primo del nuovo secolo, il 26 novembre del 2006, quando Rivalta (78′) devia in porta una loffia di Rosina, che poi bissa (88′) in assolo prima della correzione di testa di Simone Loria sulla punizione di Tissone. La stagione precedente, in serie B (Gianni De Biasi l’allenatore altrui), l’acrobatico difensore centrale scuola Juve l’aveva in pratica risolta raddoppiando con un cabezazo dei suoi all’incrocio (assist di Antonio Bernardini da calcio franco) al 10′ della ripresa dopo il vantaggio dal dischetto di Nicola Ventola al 19′ (mani di Ungari su angolo del Professore): inutile, al 62′, la zampata di Fantini su tiro di Stellone.

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