Per diversi mesi ne abbiamo sentito parlare bene. In diverse conferenze stampa, Gian Piero Gasperini ha ricoperto di elogi Gianluca Mancini, definendolo “un giocatore di qualità che si applica”, salvo poi riservargli sul campo un minutaggio con il contagocce.

Dopo il debutto in serie A in casa della Fiorentina (65 minuti) – la squadra che calcisticamente lo ha plasmato salvo poi regalarlo al Perugia – Mancini sembrava esser finito nel dimenticatoio prima di esser ripescato nell’ottavo di finale di Coppa Italia contro il Sassuolo (90 minuti) e nell’ultimo match del 2017 contro il Cagliari (64 minuti) in cui Gasperini gli ha concesso un’opportunità da titolare.

Anche nei periodi in cui Mancini non metteva piede in campo, il tecnico nerazzurro non ha mai smesso di esaltare le sue doti (“E’ un peccato non farlo giocare, ma in difesa abbiamo tanti elementi validi”) e ieri lo ha riproposto, a sorpresa, nell’undici titolare dopo che gli aveva concesso qualche minuto (1 più recupero) in casa del Sassuolo pochi giorni prima. E questa volta Mancini non solo si è reso protagonista di una grande prestazione difensiva, ma è stato decisivo realizzando la rete che è valsa i tre punti e confermando sul campo quanto di buono ripetuto a parole da Gasperini.

Fino ad oggi il tecnico di Grugliasco ci ha visto molto bene con i giovani: Caldara, Gagliardini, Conti, Cristante e via dicendo. Ieri nel post-partita Gasperini, parlando di Mancini, si è lasciato andare la frase “Gli prospetto una gran carriera”. Avrà ragione anche questa volta? Se così fosse gli 800mila euro spesi dall’Atalanta per strapparlo al Perugia non sarebbero stati spesi bene. Ma benissimo. E in casa ci sarebbe già il sostituto naturale di Mattia Caldara, che a giugno andrà alla Juventus.