cropped-CA-logo.png
Sito appartenente al Network
Cerca
Close this search box.

Auguri a Preud’homme, l’asso di Coppe anti Atalanta

Oggi fanno cinquantanove, e pazienza se l’allenatore di oggi non è altrettanto celebrato e famoso del calciatore monstre di ieri. Il ricciolino dagli occhi di ghiaccio che tra i pali faceva passare solo pallonesse ben oltre l’impossibile, perché se erano impossibili le prendeva comunque. Un metro e ottanta, mica come le pertiche di oggi dalle braccia tentacolari spesso con la tecnica da idraulico a chiamata, ma nel volare da un legno all’altro nemmeno una molla avrebbe potuto eguagliarne lo scatto e i riflessi fulminei. E che classe, che senso della posizione, da gatto sornione che fa occhi di triglia da soprammobile prima di balzare sul tavolo e far sparire i pesci dall’acquario. Chiederne conto, per credere, a Glenn Stromberg e Daniele Fortunato, fermati dalle falangi onniscienti di Michel Preud’homme nel loro slancio formato ascensori umani (rispettivamente sulle punizioni dal lato sinistro dello stesso Fortunato e di Ivano Bonetti) nella mitica semifinale di ritorno in Coppa delle Coppe. E il buon Glenn, convinto di essere un fuorigioco, si fece parare anche l’estremo tentativo, sganciandogli per non sbagliarsi una bombetta da un metro e mezzo: il felino magico di Ougrée acchiappò pure quella. Senza fare una piega.

Sì, proprio lui, il portiere del Malines che usò quella nottata storica del 20 aprile 1988 per arrampicarsi fino al trofeo conteso e strappato all’Ajax. Un vallone che contribuì a rendere grande una squadra fiamminga nota con la sua denominazione alla francese, entrando per sempre nella leggenda. Uno che in vita sua ha avuto solo tre maglie a cui rimanere fedele fino alla puntata successiva, il natìo Standard Liegi, il Koninklijke Voetbalclub Mechelen e infine il Benfica. Senza dimenticare ovviamente i Diavoli Rossi, da portiere della Nazionale belga ai tempi del calcio sparagnino di Guy Thys e poi di quella di Paul Van Himst, quando ai Mondiali americani del ’94 strinse fra le mani, oltre a miriadi di palloni calciatigli vanamente contro dagli avversari, anche il Premio Yashin quale miglior numero uno della manifestazione.

La vera impresa, quell’annata, a dire il vero fu dell’Atalanta. Che era in B eppure in Europa, presente per la seconda campagna della sua storia da regina delle provinciali, sotto la guida di Emiliano Mondonico seppe stupire, soffrire, divertire e divertirsi. Ma davanti si trovò uno squadrone sottovalutato dai più che l’anno dopo, per gradire, si sarebbe preso Supercoppa Europea e campionato belga. Aad de Mos aveva Leo Clijsters, il papà della futura campionessa di tennis Kim, come leader della difesa, gente in gamba come Emmers (autore del gol che pose fine a ogni illusione nerazzurra) e Vervoort, olandesi come la punta den Boer, lo stopperone Rutjes e l’uomo in panchina, l’israeliano Eli Obama dalla faccia da schiaffi e la furbizia nel sottopelle, e infine lui, l’ultimo baluardo, una muraglia dal fisico da ragionierino e la chioma da bon vivant, campione di un’epoca inguaribilmente romantica, di un calcio fatto di uomini e non di personaggi di plastica. Uno capace di giocare 650 partite tra serie A belga e portoghese, altri due titoli e una coppa del suo Paese e una coppa di Portogallo.

In panchina? Pronti. Jupiler League nello Standard nel 2008, a un quarto di secolo dall’ultima, quando ancora non aveva la sponsorizzazione e ci militava lui. Al Gent ecco la Coppa del Belgio 2010, quindi il Twente campione d’Olanda uscente con Supercoppa e Coppa d’Olanda sfilate nuovamente di mano ai Lancieri di Amsterdam, Al Shabab con campionato saudita (2012), altro titolo nel Club Brugge (2016) tra coppa e supercoppa. Adesso è disoccupato. Ma gli auguri glieli porgiamo lo stesso, di tutto cuore: per un guantìpede della sua generazione infilarsi in una generazione di fenomeni del post-Jean Marie Pfaff, come Jackie Munaron e Gilbert Bodart, mica deve essere stato facile.

https://youtu.be/oZLKH8CnyEs

Subscribe
Notificami
guest
2 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments
Commento da Facebook
Commento da Facebook
6 anni fa

Uno dei portieri più sopravvalutati della storia. Però un tipo simpatico

Commento da Facebook
Commento da Facebook
6 anni fa

Grande portiere !!!!! Auguri

Articoli correlati

Garra e "gabbia" per limitare Lookman: due possibili ingredienti che Calzona, nuovo chef del Napoli,...

Il 27 marzo 1932, quindi esattamente 92 anni or sono, fu festival del gol tra...

L’Under 15 nerazzurra, composta da ragazzi nativi dell’anno 2009, sfiderà domani il Milan in un...

Dal Network

Joe Barone non ce l’ha fatta. Dopo il malore che lo ha colpito domenica pomeriggio, si...

Gli USA pronti a ospitare le 32 squadre da tutto il mondo Nell’estate del 2025,...

Diretta tv, streaming e live testuale della partita che può valere la corsa alla qualificazione...

Altre notizie

Calcio Atalanta