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Dal Canto: “Barrow? Pronto per il grande salto”

“Barrow? È uno dei tanti fuoriquota che ci sono a questo livello, ne abbiamo anche noi. Ma l’Atalanta ne ha trovato uno forte che sposta gli equilibri. Per me è pronto per giocare fra i grandi”. Il giudizio sul gioiello di famiglia di casa Percassi arriva dall’avversario della Primavera di Brambilla al gong del girone d’andata. Alessandro Dal Canto, allenatore della Baby Juve, rende onore al merito dei vincitori e del doppiettista di turno, il ’98 sulla bocca di tutti.

“È una punta che segna tantissimo e per questo incide parecchio. Nel salto alle prime squadre, tra i professionisti, per un giocatore in uscita dal vivaio il gradino che manca è l’adeguamento a una competizione in cui è fondamentale l’approccio alle singole partite – ragiona Dal Canto -. Con la recentissima riforma dei campionati Primavera adesso ci sono anche le retrocessioni, quindi si gioca per obiettivi ed è stato fatto un passo in avanti. Per impattare le gare in una serie B, per dire, bisogna tener conto che se i risultati mancano dietro l’angolo ci sono le contestazioni e magari il cambio della guardia in panchina. Tutti ingredienti che nell’Under 19 non ci sono e a cui il giovane deve abituarsi”.

Segue l’analisi dell’anticipo del venerdì: “È stato di alto livello e questo fa bene al processo di crescita di entrambe. Secondo me nel primo tempo hanno fatto meglio i nerazzurri, che purtroppo per noi hanno trovati il pari su rigore a tiro dell’intervallo. Ma nella seconda frazione i binari del confronto erano tutti dalla nostra parte: abbiamo perso perché siamo stati meno bravi nei singoli episodi che ci hanno condannato”. Battuta finale sui ricordi da bergamasco onorario sul campo: “Sulla sponda opposta, all’AlbinoLeffe, una stagione e mezzo dalla quale ho ereditato qualche amico che sento tuttora – chiude l’ex difensore, classe ’75, da gennaio 2006 a primavera 2007 tra i leader della retroguardia di Emiliano Mondonico -. Proprio a fine partita mi sono visto con Enrico Del Prato, figlio del mio compagno di squadra di allora, Ivan: forse una delle poche volte in cui non era in tribuna. Ma sono in contatto con lui e anche incontrare il ragazzo mi ha fatto molto piacere”.

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