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La penna in trasferta – Vitali (Carlino): “Palacio ha cambiato volto al Bologna”

“La chiave di questo scorcio di campionato brillante del Bologna? Palacio in primis, ma anche la crescita dei giovani e l’inserimento di Poli, che dopo le delusioni nel Milan ha portato mentalità e spirito positivo”. Parola di Massimo Vitali, penna storica de “Il Resto del Carlino”, uno dei massimi esperti in materia di pallone rosso e blu. All’antivigilia del rendez-vous con l’Atalanta, l’undici del grande ex Donadoni si presenta deciso a strappare un altro risultato utile dopo i tre bottini pieni di fila con Sassuolo, Genoa e Spal.

Sfidare i nerazzurri guardandoli dall’alto in basso non è male.
“14 punti a 9, nessuno se lo sarebbe aspettato a bocce ferme. Ma sono convinto che la classifica dell’Atalanta sia transitoria. Dopo la pesante sconfitta per mano del Cittadella, tre a zero in casa, con l’eliminazione dalla Coppa Italia, a Bologna si temeva un campionato passato a lottare nella zona rossa. E anche se la squadra rasenta il posto per l’Europa League è difficile credere che abbia valori tali da poterlo rendere un obiettivo”.

Però c’è un Trenza francamente inarrestabile.
“È stata un’eccezione del mercato di Riccardo Bigon, che puntava e punta alla linea verde. L’allenatore s’è impuntato sul suo nome e gli effetti si stanno vedendo: da quando è arrivato, ha cambiato il volto alla squadra. Per quello che fa e quello che fa fare agli altri. Ha la condizione fisica e la voglia di un ventenne”.

Per converso, c’è un Destro che si ritrova un pezzo da novanta come ostacolo alla maglia da titolare.
“Dopo due anni ha un’alternativa vera. L’unico vero centravanti della rosa sarebbe lui, ma per una serie di motivi, non ultimi gli acciacchi, non riesce a imporsi. L’ultimo gol in trasferta lo segnò proprio a Bergamo nel precedente della scorsa stagione, in spaccata. Nemmeno Petkovic è un numero nove, perché a dispetto della stazza è un rifinitore o una seconda punta che gioca in appoggio”.

Anche senza ariete la chimica sembra bilanciata.
“Merito dell’argentino, della conferma di Verdi e Di Francesco e della crescita di gente dai ventuno ai ventitré-ventiquattro anni come Donsah, Pulgar, Mbaye ed Helander, che con Gonzalez forma una coppia centrale di difesa in grado di regalare certezze. Lo svedese è ruvido ma molto concentrato, il costaricano viene da un paio di annate storte culminate con la retrocessione del Palermo, eppure stanno funzionando come meglio non potrebbero”.

Un’altra banda di baby a immagine a somiglianza di quella di Gasperini, insomma.
“Non solo, il momento felice è figlio della combinazione di più elementi. Dietro l’uomo d’esperienza è Maietta, ovvero l’usato sicuro, ma ha problemi fisici. Davanti c’è Palacio e ho detto tutto. Tra quelli che Under non lo sono più da un pezzo c’è Andrea Poli che nonostante arrivi dal Milan, quindi da una big, non s’è sentito declassato e ha deciso di ripartire a testa bassa calandosi perfettamente nel ruolo. Un innesto importantissimo”.

8 gol fatti non sono il massimo, ma senza una punta pura si possono accettare. Gli 8 presi sono qualcosa di notevole.
“La quinta difesa della serie A. Magari nessuno ci avrebbe scommesso un centesimo: qui la chiave è senz’altro il duo in mezzo, come ho già ricordato. Giocano lì insieme da intoccabili da un mese o poco più e rendono bene. Anche quei pochi palloni messi nella porta altrui sono bastati a vincere quattro volte, di cui tre in trasferta: è stato eguagliato il record dell’intero campionato 2016-2017”.

Merito anche di un tecnico bravo e preparato che sa il fatto suo.
“Innegabile. L’impostazione di base è il tridente con escursioni non infrequenti al 4-2-3-1. Un modulo che col Napoli ha retto alla grande per un’ora prima dei tre gol azzurri. Col Sassuolo Donadoni l’ha utilizzato nel finale, dopo l’espulsione di Magnanelli, spuntandola al novantesimo: il 3-5-2 con Verdi dietro Palacio è stato un diversivo dettato dalla penuria di punte esterne, ma non sembra una soluzione percorribile in futuro perché alla resa dei conti non è andato granché bene”.

 

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6 anni fa

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