L’attaccante nerazzurro: “Quanti ricordi legati alla Lazio. Segno poco perché i difensori mi conoscono. Un anno fa era più facile”
L’età e l’entusiasmo sono dalla sua parte, ma Musa Barrow può contare soprattutto sulla fiducia di tutto l’ambiente Atalanta per affrontare al meglio questa stagione e togliere quanto prima lo zero dalla casella delle reti segnate: “I difensori hanno imparato a conoscermi, un anno fa era tutto più semplice. In Europa le cose sono diverse e si è visto”.
LAZIO DOLCI RICORDI. “Il gol dopo due minuti lo scorso maggio è stato un momento bellissimo .- ha detto a La Gazzetta dello Sport -. de Roon prese palla e a metà campo e mi fece un bellissimo lancio in area, io fui bravo a stoppare la palla tra due avversari e segnare sul primo palo”.
MODELLI ADDIO. “In passato guardavo Zidane, poi ho scoperto Totti. Ora non ho modelli, cerco di essere me stesso. Nella mia crescita mi ha aiutato tanto Pierre Gomez che è un difensore. Il mio ruolo? Appena arrivato in Italia facevo il centrocampista, poi Bonacina mi ha spostato in avanti perché diceva che vedevo bene la porta”.
FUTURO NERAZZURRO. “L’Atalanta è una seconda famiglia che mi ha cambiato la vita. Non penso ad altro”.